(Adnkronos) –
Sciopero generale del 13 dicembre (che partirà il 12 per il settore ferroviario) confermato dall'Unione sindacale di base. Dopo il confronto al Mit con il ministro dei Trasporti Matteo Salvini il sindacato non arretra e fa sapere che se arriverà la precettazione è pronto a disubbidire. Durante l’incontro tra il vicepremier e ministro Matteo Salvini e la Confederazione nazionale Usb in vista dello sciopero del 13 dicembre (settore ferroviario dal 12), svoltosi in un clima di rispetto istituzionale – si legge in una nota del Mit – si è discusso delle motivazioni dello sciopero. Salvini ha invitato i sindacati alla responsabilità. Il vicepremier e ministro è determinato a ridurre i disagi per i cittadini. "Non cediamo alle richieste del ministro che ha rilanciato a mezzo stampa, non appena finito l’incontro, l’intenzione di ridurre lo sciopero a 4 ore. Abbiamo ribadito al ministro, infatti, come la commissione di garanzia non abbia trovato niente da eccepire sullo sciopero generale del 13 dicembre, che coinvolgerà tutte le categorie pubbliche e private oltre quella dei trasporti. Sconsigliamo, quindi, il ministro a procedere con un’ordinanza: già lo scorso anno, in una situazione analoga, il nostro sindacato aveva disobbedito alla precettazione e aveva fatto ricorso al Tar, vincendolo". Afferma l'Usb in una nota. Il tavolo al Mit tra Salvini e Usb è stato "una liturgia durante la quale ci siamo reciprocamente detti, dall'inizio, che entrambi non potevamo che confermare le nostre posizioni", dice all'Adnkronos Francesco Staccioli, esecutivo nazionale Usb con delega ai trasporti, presente all'incontro. Una prima parte del tavolo breve, insomma, in cui le due parti sono rimaste sulle proprie posizioni. "Sappiamo che il ministro farà un'ordinanza e che noi disobbediremo", dice Staccioli. Nella seconda parte, però, ha avuto luogo una maggiore interlocuzione durante la quale "abbiamo elencato al ministro i macrotemi di questa stagione di scioperi: dalle aggressioni ai rinnovi dei contratti, alle Rsu che non si rinnovano da nove anni. E abbiamo fatto presente che se il ministro vuole evitare, non questo, ma gli scioperi successivi bisogna avviare ragionamenti più ampi che prendano atto della questione salariale e della sicurezza di un settore strategico che non può essere abbandonato dando la colpa solo agli scioperi", aggiunge il sindacalista sottolineando che "noi scioperiamo sia con governi di destra sia con governi di sinistra". Arriverà dunque la precettazione? "Io spero nell'illuminazione, una specie di pentecoste – risponde Staccioli – Noi non possiamo obbedire a un ordine che non ha neanche il sigillo del Garante". —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)